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Prima della nascita di Xbox, Microsoft aveva già rivolto un occhio al mercato dei videogiochi a livello di console e non solo PC. All’epoca Steve Ballmer, uno dei fondatori della società e amico di Bill Gates non aveva intenzione di produrre una vera e propria console, ma era più intenzionata da acquisire una società che lo facesse per loro. E forse, con un po’ di ingenuità, tentò di approcciarsi a Nintendo.

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La storia è ben conosciuta ed è stata raccontata più e più volte da parte di Microsoft e Nintendo. Sta di fatto che però non era mai stata pubblicata la lettera di intenti della casa di Redmond, facendo così immergere in quello che probabilmente è stato il primo, vero passo verso la creazione del brand Xbox. Si tratta di un reperto storico, contenuto all’interno del museo virtuale e interattivo lanciato da Microsoft per la celebrazione dei vent’anni della divisione gaming.

Il tentativo, ovviamente, non andò a buon fine. E questo portò Microsoft a creare XboxC’è però un retroscena abbastanza famoso, che potrebbe esservi sfuggito, durante quei mesi di trattativa. Acquisizioni simili anche se ora sembrano all’ordine del giorno, sono molto difficili da arrangiare. E così, dopo aver ottenuto un colloquio con il colosso nipponico, tutto sembrava andare per il meglio. Peccato però che il giorno dell’incontro accadde qualcosa di semplicemente inaspettato.

No, nessun ritardo del volo. No, nessun meeting saltato all’ultimo per motivi inspiegabili. I dirigenti Microsoft si incontrarono con quelli Nintendo e proposero la loro offerta di acquisizione. Peccato che gli uomini del colosso nipponico si guardarono e scoppiarono a ridere. Per circa un’ora. “Immagine un meeting dove tutti ridono di voi per 60 minuti”, dichiarò in seguito Kevin Bachus.

Ok, il meeting non sarà andato a buon fine ma alla fine Microsoft con Xbox ha avuto ragione. E grazie alla caparbietà del team della casa di Redmond, oggi sono vent’anni che abbiamo grandi IP come Forza Motorsport, Forza Horizon, Halo, Gears of War e molte altre. Non tutto il male vien per nuocere, no?