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Con la scadenza del copyright il 1° gennaio, Nightmare Forge Games ha annunciato “Infestation: Origins”, un gioco che presenta una versione inquietante di Topolino. Un gioco reso possibile dalla scadenza del copyright, ma il primo titolo Infestation 88 ha sollevato domande sulla possibile connessione con ideologie neo-naziste. Gli autori si sono scusati e hanno cercato di dissipare ogni dubbio.

“Infestation: Origins” è un audace progetto videoludico che trasporta il beniamino della Disney, Topolino, in un mondo horror. Ambientato negli anni ’80, il gioco offre un’esperienza survival horror in cooperativa per 1-4 giocatori, promettendo di immergere i giocatori in una versione inquietante e spaventosa di Topolino.
Il gameplay di “Infestation: Origins” vuole essere un mix di tensione, strategia e sopravvivenza. Un gioco horror di cui forse non si sarebbe parlato, se non fosse che al centro di tutto c’è il Topolino degli anni ‘20, quello che abbiamo visto nello storico cortometraggio Steamboat Willie – i cui diritti sono scaduti un paio di giorni fa. Questo, tra l’altro, impone al gioco di mantenere uno stile visivo in bianco e nero e senza voce, rispettando le caratteristiche dell’originale.
C’è anche una (immancabile) controversia etica e morale: il gioco nella sua prima versione si chiamava Infestation 88. Secondo gli sviluppatori era un riferimento agli anni ottanta, ma in molti ci hanno visto un riferimento alle comunità neonaziste – all’interno delle quali il numero 88 ha un preciso significato, una specie di codice interno che rimanda a un saluto usato dai nazisti.

“Vogliamo scusarci per la nostra ignoranza su questo argomento e apprezziamo che sia stato portato alla nostra attenzione per poterlo affrontare. Non c’è alcun uso intenzionale di simboli nazisti nel nostro gioco o nel nostro studio, e continueremo ad affrontare ogni problema che si presenterà. Siamo fermamente contrari al nazismo e all’odio in qualsiasi forma”.

Gli sviluppatori, rispondendo alle critiche, hanno rinominato il gioco da “Infestation 88” a “Infestation: Origins”, scusandosi per il malinteso e spiegando di avere posizioni profondamente anti-naziste.

In alcuni gruppi tuttavia la discussione non si è placata, e non mancano persone che ancora non sembrano convinte dell’errore in buona fede. Forse è un atteggiamento giustificato, ma più probabilmente è il simbolo di una malattia più profonda, un male che emerge in particolari dagli scambi online. Non siamo più capaci di presupporre le buone intenzioni o di considerare un errore in buona fede, e vediamo in ogni gesto dell’Altro il risultato di una qualche strategia manipolatoria. La poetica del “chi ti paga?” è diventata una forma virale di paranoia, e quelli che ne sono immuni sembrano anche incapaci di contenere il contagio.