In Florida, nel circondario di Palm Beach, la cittadina di Riviera Beach ha alzato bandiera bianca nei confronti degli hacker: il consiglio comunale infatti ha deciso all’unanimità di pagare i 600mila dollari necessari per riavere i propri dati, criptati da un attacco ransomware. Gli amministratori hanno comunque anche disposto lo stanziamento di 1 milione di dollari per l’acquisto di nuovi computer.
A quanto riportato dalla portavoce Rose Anne Brown, la decisione sarebbe stata presa sulla scorta dei consigli di consulenti esterni, anche se ovviamente nessuno può avere la certezza di ricevere indietro i propri dati una volta pagato il riscatto, comportamento per altro non supportato dall’FBI.
Il riscatto come sempre è stato richiesto in bitcoin. Numerose imprese ed amministrazioni sono state colpite negli ultimi anni negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Il mese scorso la città di Baltimora ha rifiutato di pagare un riscatto da 76.000 dollari dopo un attacco lo scorso mese.
Il problema, sorto 3 settimane fa, non sembra però legato all’hardware quanto, come sempre in questi casi, alla componente umana. Sarebbe stato infatti un dipendente ad aver innescato il tutto, cliccando con troppa leggerezza su un allegato mail, che conteneva appunto il ransomware. Secondo Tom Holt, docente di diritto penale presso l’Università del Michigan, gli hacker sfrutterebbero comunque vulnerabilità note dei sistemi. Gli amministratori di sistema dovrebbero quindi anzitutto controllare i propri sistemi, ma il docente ha anche ammesso che è necessario addestrare il personale a tenere il comportamento più corretto, perché spesso la componente umana è proprio l’anello più debole della catena.