Intel ha annunciato nei giorni scorsi otto nuovi processori identificati dal nome in codice “Comet Lake” destinati al mercato dei notebook. I nuovi microprocessori Comet Lake appartengono alle serie U e Y di Intel, che mirano ai portatili ultrasottili e ai design 2 in 1.
Al pari delle soluzioni Ice Lake annunciate nelle scorse settimane, anche le proposte Comet Lake fanno parte della famiglia di microprocessori Core di decima generazione (Core 10th Generation). La prima differenza tra Comet Lake e Ice Lake è il processo produttivo: i primi sono ancora realizzati a 14 nanometri, mentre i secondi sfruttano il nuovo processo a 10 nanometri.
Un altro elemento di diversità è la GPU integrata: mentre le CPU Ice Lake adottano una migliore e più avanzata GPU “Gen11”, i processori Comet Lake offrono la datata e meno potente Gen9.5, già presente sui processori di generazione precedente.
Spontaneo chiedersi il motivo che ha portato Intel a creare due “linee” di CPU all’interno di un’unica generazione. È presto detto. La produzione a 10 nanometri non assicura un numero adeguato di processori per coprire la domanda di mercato, né sembra permettere a Intel di realizzare un’offerta completa.
Le CPU Ice Lake hanno infatti 2 e 4 core, mentre le proposte Comet Lake hanno fino a 6 core (serie U) e fino a 4 core (serie Y). Purtroppo siamo certi che queste differenze non arriveranno alle orecchie e occhi della maggior parte dei consumatori, anche se Intel ha rivisto il modo in cui chiama i singoli processori.
La ratio di Intel nell’offrire due design differenti per le CPU mobile di decima generazione è che le CPU Ice Lake sono più indicate per casi d’uso come la navigazione web, l’uso di software da ufficio non troppo esigenti e il gaming nel caso in cui si voglia usare la migliore GPU integrata. Dovrebbero inoltre assicurare una maggiore durata della batteria, grazie a una microarchitettura più efficiente e un migliore processo produttivo.
Per quanto concerne Comet Lake si tratta di una gamma più adatta a carichi di produttività che solitamente necessitano una maggiore potenza di calcolo (core e thread), anche se va detto che un professionista dovrà sempre puntare, almeno, sulle CPU della serie H.
L’offerta Comet Lake si estende su tre serie: Core i3, Core i5 e Core i7. Possiamo chiaramente vedere che le frequenze di picco in Turbo Boost sono decisamente più alte di quelle delle soluzioni Ice Lake, arrivando a 4,9 GHz a fronte di 4,1 GHz. Va però detto che la microarchitettura di Ice Lake è più veloce, quindi dovrebbe compensare – almeno in determinati frangenti. Difficile però ora stabilire se un singolo modello sarà effettivamente più veloce di un altro, se non affidandosi al nome.
Un elemento per identificare se si tratti di una CPU Ice Lake o di una Comet Lake lo ritroviamo proprio nel nome: laddove le soluzioni a 10 nanometri hanno una G seguita da un numero per indicare la potenza della GPU Gen11 integrata (ad esempio Intel Core i7-1065G7), le proposte Comet Lake ne sono sprovviste.
Al contrario continueranno, come in passato, a non aver alcun identificativo per la grafica, affiancando una U o una Y, a seconda della serie di appartenenza, al nome numerico.
Intel ha suddiviso l’offerta Comet Lake in modelli con un TDP di 15/25 watt (nominale e massimo) per quanto riguarda la gamma U e soluzioni Y che possono spaziare da 4,5 a 9 watt (minimo e massimo, con 7 watt di TDP nominale). Gli OEM possono configurare il TDP di questi processori in base al progetto del loro portatile, con un conseguente impatto sulle prestazioni.
Di conseguenza non è detto che lo stesso chip si comporti in modo uguale da un portatile all’altro. Il problema è che gli OEM non sono tenuti a comunicare il modo in cui impostano i processori, quindi è letteralmente un terno al lotto.
I Comet Lake di decima generazione della serie U supportano memoria LPDDR4x-2933, DDR4-2666 e LPDDR3-2133, mentre le soluzioni della serie Y si limitano alla LPDDR3-2133. Sale invece il supporto di memoria in ambedue i casi da 16 a 32 GB.
Come nel caso delle CPU Ice Lake mobile, anche le piattaforme Comet Lake supportano connettività Thunderbolt 3 e Wi-Fi 6, mediante miglioramenti mirati del Platform Controller Hub (PCH, comunemente chiamato chipset).
Il chipset integra una MAC Wi-Fi 6, ma richiede un PHY (physical layer) per funzionare, riducendo i costi ed evitando ulteriori test di compatibilità presso la FCC (Federal Communications Commission). Intel offre ai suoi partner un proprio modulo CNVi per completare la connettività, garantendo velocità senza fili di classe “gigabit”.
Per quanto riguarda le prestazioni, Intel afferma che i nuovi Comet Lake U sono fino al 16% più veloci “in generale” rispetto alla serie precedente e garantiscono fino al 41% in più di produttività con Office 365 “senza compromettere l’autonomia”.
Secondo Intel sono già oltre 90 i progetti in sviluppo con CPU Comet Lake, pronti per essere acquistati dai consumatori nel corso delle prossime vacanze natalizie.