Colonia, 19 agosto 2019. Nella giornata che sancisce in qualche modo l’inizio della fiera dedicata ai videogiochi con più affluenza al mondo, va in scena uno show inedito, la Opening Night Live condotta da Geoff Keighley. Come suggerisce il nome del programma, l’intenzione è quella di dare alla Gamescom 2019 un altro tocco di autorevolezza, presentandosi al pubblico in grande stile e coinvolgendo i maggiori publisher del mercato, tramite trailer e world premiere.
Non è un caso che in seguito alle rimostranze dei media di settore per quanto concerne l’ultima edizione di E3 – sotto tono, scarsa di contenuti – la fiera tedesca rilanci con due ore di trasmissione, all’interno della quale è proprio il gameplay a farla da padrone.
Per qualcuno, quest’iniziativa ha il sapore di una dichiarazione di guerra proprio ad E3, per altri invece è solo un modo per aggiungere carne al fuoco e coinvolgere ancora di più l’utenza, vera benzina dell’industria.
Ebbene, qualunque sia l’opinione, è innegabile che Gamescom 2019 abbia fatto centro: al netto di qualche flessione nella qualità degli annunci, come primo esperimento la ONL è certamente un ottimo risultato. Complice anche la presenza di Kojima e Death Stranding, ma ne parleremo in seguito.
Sul palco, amministrato alla perfezione da Geoff, si sono susseguiti annunci, brevi momenti dedicati agli awards della Gamescom 2019, e presentazioni in anteprima mondiale, fra le quali per esempio Little Nightmares 2. Forse due ore sono anche troppe, ma ci sarà tempo per aggiustare il tiro: quello che deve far riflettere piuttosto è la forza comunicativa dell’evento, che ha registrato ottime cifre per interazioni sui social e numero di spettatori, con il picco massimo registrato, guarda caso, durante l’arrivo di Kojima San.
A proposito di Death Stranding e del game designer giapponese: il suo ingresso sullo stage è stato trionfale – tutto il pubblico si è accalcato in cerca di una foto o di un selfie – ed è stato impreziosito da un antipasto sul gioco, che anticipa un reveal più corposo al Tokyo Game Show di settembre.
Una nuova cut-scene ma soprattutto la prima, vera lunga scena di gameplay che mostra il protagonista, Sam, intento ad orinare – tipica ironia di Kojima- per poi dedicarsi all’esplorazione di questa fantastica landa desolata. Una parte molto critica della community continua a interrogarsi – in modo anche piuttosto aggressivo – sulla natura de gioco; la realtà dei fatti però è che Death Stranding è ambizioso, criptico ma sicuramente coraggioso. Kojima non ha mai sviluppato titoli “comodi”, e questa sua nuova IP sembra proprio l’opposto.
Insomma, chiudere con il botto è stata la giusta mossa per dare ancora più eco mediatico all’evento, che siamo certi godrà di una seconda edizione l’anno prossimo. Nell’anno in cui qualche malalingua crede che questa tipologia di fiere stiano perdendo interesse, per fortuna c’è qualcuno che dimostra, con i fatti, l’esatto contrario. E non poteva essere altrimenti.