Dopo la bellissima esperienza della versione standard, sono tornato su Farming Simulator 2019, in occasione dell’uscita della Platinum Edition. Segnalo che i possessori di Premium Edition o Season Pass riceveranno gratis questa prima corposa espansione. Nonostante sia stato combattuto nella scelta, ho infine deciso per un articolo meramente esplicativo delle nuove features aggiunte da questa Platinum, non essendo il caso di impegnare una recensione per un prodotto che, onestamente, non ha fatto nessun passo in avanti dal punto di vista del gameplay.
La Platinum Edition di Farming Simulator 2019 si concentra, principalmente, sull’inserimento di numerosi elementi, tutti capaci di aumentare significativamente il tempo di gioco, senza stravolgerne però il gameplay. Alcune di queste features sono importanti per la diversificazione dell’esperienza, di altre invece non se ne sentiva minimamente il bisogno. La più “drastica” è quella delle missioni, adesso finalmente completabili anche senza il fastidioso leasing dei macchinari (una meccanica questa che francamente ho sempre odiato), nonché aperte al multiplayer. Un miglioramento sensibile insomma sia per quel che concerne l’esperienza online, finalmente più portata a un approccio ruolistico e non solo sandbox, sia per la velocità di espansione della fattoria. Niente leasing equivale a molti più soldi, un’equazione che forse non è matematica nella vita vera, ma lo è nel fantastico mondo di Farming Simulator 2019.
Ad aggiungere altro sale a questa Platinum Edition ci pensano poi delle nuove colture: il cotone e l’avena. Il cotone necessita di macchinari appositi – cosa che comporta approcci differenti e ulteriori investimenti – mentre l’avena sembra essere stata introdotta principalmente per la novità più temuta: il cavallo. Credo che se esiste un elemento che accomuna davvero l’arte al videogioco, escludendo quelli banalmente ovvi, bisognerebbe scegliere proprio il cavallo.
In maniera simile alle difficoltà incontrate da Leonardo Da Vinci per il suo gigantesco e mai realizzato monumento a Francesco Sforza, anche i videogiochi hanno da sempre avuto rapporti difficili con gli equini. Sostanzialmente, nonostante i grossi avanzamenti tecnologici, quasi tutti i giochi che offrono come mezzo di locomozione un cavallo soffrono di bug, momenti da candid camera, prese in giro memorabili e inverosimili fenomeni di texture popping.
Sapevo perfettamente, prima ancora di provarlo, che il cavallo su Farming Simulator 2019 non avrebbe fatto eccezione. Si tratta di un’aggiunta tanto simpatica quanto inutile, il cui unico vero fine è forse quello di foraggiare la propria cavalcatura con tonnellate di avena e nulla più.
Galoppate a parte, la ciliegina sulla torta di questa Platinum Edition sono infine le due nuove mappe, che aiutano sensibilmente a lenire quella noia fisiologica che il titolo – dopo mesi di duro lavoro – comporta, oltreché nuovi giganteschi macchinari agricoli. Si tratta nel complesso di aggiunte che nulla scalfiscono (ma neanche migliorano) di quel gameplay che i fan come me hanno imparato ad amare nel corso degli anni e che forse, ad essere pignoli, deludono leggermente per la totale assenza di quei tentativi di aggiornamento della giocabilità così tanto richiesti dall’utenza (HUB meglio gestito, compiti più intuitivi, migliore IA, gestione più profonda delle finanze, ecc). Nel complesso si tratta comunque di un’edizione più che onesta, a soli dieci euro in più della “flat”. Una volta deciso per l’investimento agricolo il mio consiglio è quello di andare direttamente di Platinum Edition e di godervi le vostre sconfinate piantagioni di avena!