Aptoide torna nuovamente al centro dell’attenzione per la seconda volta in poche settimane. Precedentemente avevamo visto il nome del noto store Android alternativo comparire tra le possibili scelte di Huawei per creare il suo nuovo negozio di applicazioni in seguito ai problemi causati dal Huawei Ban.
Oggi invece Aptoide torna al centro della scena mediatica lanciando un’accusa nei confronti di Google, nella quale incita la casa di Mountain View a “giocare pulito” e a “non nascondere” Aptoide dal Play Store. Al centro di tutto ci sarebbero le politiche applicate da Google con il suo Play Protect, il quale avrebbe identificato il negozio di applicazioni gestito da Aptoide come pericoloso a causa del materiale contenuto al suo interno. Di conseguenza, lo Store viene nascosto dai risultati di ricerca e ciò ha portato ad un netto calo di utenti.
Lo scorso ottobre Aptoide aveva già ottenuto una sentenza a suo favore da parte di una corte portoghese, la quale aveva accusato Google di aver tenuto un comportamento scorretto nei confronti del concorrente, tuttavia la casa californiana ha scelto di ignorare quanto accaduto, lasciando Aptoide in una netta situazione di svantaggio.
Questa volta Aptoide è pronta a portare il caso alla Commissione Europea e alle corti di altri 82 Paesi, non escludendo anche un’azione congiunta con l’Antitrust USA, già alle costole di Big G.. Per sensibilizzare l’opinione pubblica ha aperto una pagina web dedicata alla sua vicenda (in Fonte). Secondo Aptoide, Google adotta questo atteggiamento ostile nei suoi confronti – ma anche verso altri store di terze parti – a causa della prospettiva di veder crollare i ricavi del Play Store.
A differenza di Google, infatti, lo store portoghese richiede agli sviluppatori un compenso pari al 19% dei loro ricavi, contro il 30% preteso da Mountain View. Non ci resta quindi che attendere di scoprire come evolverà la situazione.