“Il sistema operativo non rappresenta più il livello più importante per noi“. Queste le parole del CEO di Microsoft Satya Nadella pronunciate lo scorso mercoledì al Surface Event, dove l’azienda ha svelato i nuovi dispositivi Surface, in particolare due device a doppio schermo, Surface Neo e Surface Duo, e introdotto Windows 10X.
Il numero uno di Microsoft ha fatto molti cambiamenti al modello di business dell’azienda da quando ha preso il posto di Steve Ballmer, cinque anni fa.
Sono stati mossi passi verso il mondo open source e Linux con l’inclusione di un kernel in Windows 10 e l’integrazione di exFAT nel kernel Linux, e solo un anno fa è stata completamente riorganizzata la divisione Windows, ponendola sotto la guida degli sviluppatori del settore cloud e AI.
Nadella, intervistato da Wired, ha sottolineato che il nuovo focus di Microsoft verte sul “modello delle app e l’esperienza. Il modo in cui le persone scriveranno applicazioni per Duo e Neo sarà molto più correlato rispetto alla semplice scrittura di un’app di Windows o una per Android, perché riguarderà Microsoft Graph”.
Microsoft Graph è un’insieme di API che permette ai dispositivi l’uso dei servizi in cloud e fa da ponte con Windows, Office 365 e Azure. Sembrerebbe che Microsoft punti a una più stretta collaborazione con Google per integrare maggiormente Graph in Android.
Non si sa molto di questa partnership, tuttavia il CPO (Chief Product Officer) di Microsoft Panos Panay a spiegato a The Verge la sua soddisfazione per questo ritorno di fatto al mercato smartphone (anche se l’azienda non vuole che il Surface Duo venga definito tale), su piattaforma Android.
A quanto pare, una scelta imprescindibile perché, citando le sue parole “esistono centinaia di migliaia di app, è semplice. Ne abbiamo letteralmente bisogno”. Creare un altro smartphone con Windows si sarebbe rivelato un altro insuccesso senza la forza delle app.
La sinergia tra Microsoft e Google non si fermerebbe però al Play Store. Il lavoro congiunto dei due colossi sarà focalizzato ai dispositivi a doppio schermo, quindi probabilmente con nuove API per migliorare l’esperienza utente. Microsoft potrebbe contribuire persino ad Android Open Source Project (AOSP), in modo simile a quanto sta facendo nei browser con Chromium.
Che il futuro di Microsoft si basi quindi totalmente Android? Panay smentisce fermamente questa ipotesi. Secondo lui “bisogna dare ai clienti ciò che vogliono in base al dispositivo che usano. […] Qual è il sistema operativo giusto in base al form factor? Nel caso dei dispositivi mobili, la scelta è ovviamente Android. Ma per qualsiasi altro prodotto [più grande], Windows è tutto”. Non a caso il più grande Surface Neo adotterà Windows 10X.
Surface Duo è quindi un punto di svolta per l’azienda di Redmond, lo specchio della direzione che vuole intraprendere: un’offerta basata sulla user experience, sulle app e sulla completa interoperabilità fra dispositivi diversi grazie al cloud e ai servizi web, dedicata a tutti e non solo agli utenti Windows.
Windows rimarrà ancora centrale per molto tempo, specie per chi ancora si affida ai computer per lavorare e ha bisogno di usare i software “vecchia scuola”, ma Nadella ha compreso che il focus è virato sul mondo mobile e per questo sta sempre più dirottando l’azienda verso la realizzazione di prodotti e servizi più funzionali sulle piattaforme che guidano il mercato mobile.
Insomma Windows non è morto e non lo sarà ancora per diverso tempo, ma sta scendendo nella lista di priorità di Microsoft.