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Un 2019 da ricordare per Huawei, nel bene e nel male. Il produttore cinese è stato uno dei protagonisti principali sulla scena tecnologica mondiale dell’ultimo anno. Smartphone, smartwatch, auricolari, tablet e PC: tutti hanno contribuito alla crescita esponenziale della società cinese che si è trovata al centro dell’attenzione anche a causa del divieto imposto dagli Stati Uniti per motivi di sicurezza nazionale.

Il ban USA potrebbe aver rallentato la crescita di Huawei ma nonostante ciò i risultati restano positivi. Il CEO Richard Yu ha fatto sapere di aver superato Apple in termini di spedizioni di smartphone e di aver aumentato la propria quota nel mercato di casa. In questo modo, il colosso di Shenzhen è riuscito a mantenere la seconda posizione nella classifica mondiale di produttori di smartphone (avanti a sé solo Samsung) raggiunta a maggio. Nel mercato cinese, invece, è stato in grado di consolidare ancor più la prima posizione registrando una crescita su base annua di oltre il 60%.

Le affermazioni di Yu confermano quanto riportato dalle varie società di ricerca di mercato che hanno attribuito proprio a Huawei il merito di trainare le vendite dell’intero mercato smartphone che – nell’ultimo trimestre – ha finalmente mostrato i primi segnali di ripresa. La società cinese prevede di spedire circa 230 milioni di smartphone entro la fine del 2019, in aumento del 12% rispetto all’anno precedente. Già nel mese di ottobre, Huawei ha raggiunto il traguardo di 200 milioni di smartphone spediti in anticipo rispetto al 2018.

A quanto pare, Huawei avrebbe spodestato Apple per quanto riguarda il mercato dei tablet in Cina dove – secondo il CEO – è anche diventato il più grande produttore di smartwatch e auricolari a livello nazionale. Insomma, sembrerebbe un anno positivo nonostante tutto. Nel mirino resta ancora Samsung. L’obiettivo infatti è quello di superare il produttore sudcoreano e occupare la testa della classifica smartphone.

Un obiettivo che probabilmente sarebbe stato raggiungibile già nel 2019 se non fosse stato per il ban ma che deve essere rimandato al prossimo anno. Il tutto è ancora da vedere e molto dipenderà dalla decisione che l’amministrazione Trump prenderà in merito al futuro di Huawei il prossimo 16 febbraio, giorno in cui scadrà la proroga concessa al produttore cinese.