Inutile negarlo, uno dei giochi più attesi di questo 2019 è senz’altro Death Stranding. Dalla mente del tanto geniale quanto criptico Hideo Kojima, l’opera con l’avvicinarsi dell’uscita, sta creando differentemente da quanto avviene di solito, un enorme alone di mistero ed un hype oramai (per molti) incontrollabile.
Dopo le dichiarazioni di Geoff Keighley che descrivevano il gioco come un’opera che il pubblico non è ancora pronto ad accogliere, durante la Gamescom 2019 il portale tedesco 4Player ha avuto modo di coinvolgere Hideo Kojima in un’interessante intervista, durante la quale sono state affrontate diverse tematiche interessanti.
Un passaggio chiave molto importate, domanda all’autore dell’opera quale messaggio vuole trasmettere con Death Stranding al pubblico e cosa si aspetta da quest’ultimo, una volta finito il gioco. Kojima non fa mistero delle sue riflessioni, condividendole con l’intervistatore: “[..] Desidero che le persone pensino al mondo reale una volta che hanno giocato al titolo, non solamente all’esperienza di gioco in sé. A ciò che significa connettere o isolare. Certamente resta solo un gioco. E voglio che vi godiate il titolo. Ma dopo il gioco, vorrei che le persone si guardassero intorno, aprissero gli occhi e dicessero ‘Oh, quello potrebbe significare forse questo o quello’. Spero mostri delle conseguenze“.
Insomma, Death Stranding è di prossima uscita e si conferma come un progetto ambizioso che cambierà il modo di vedere il media videoludico (e forse il mondo?). Noi non vediamo l’ora di metterci le mani sopra e poterlo assaporare tutto d’un fiato.
Ricordiamo prima di lasciarvi, che Death Stranding è atteso per l’8 novembre e può contare sulla partecipazione di moltissimi grandi nomi del mondo del cinema: Mads Mikkelsen, Norman Reedus, Guillermo del Toro, Lindsay Wagner, Léa Seydoux, Margaret Qualley; solo per citarne alcuni.