Il ban dell’amministrazione Trump imposto a Huawei non farà che rinforzare economicamente la concorrenza straniera: ne è convinta Qualcomm, che come riporta The Wall Street Journal starebbe facendo forti pressioni sulla Casa Bianca per annullare il divieto imposto alle aziende americane di instaurare rapporti commerciali con la società cinese.
In altre parole, Qualcomm è convinta che con il ban si ottengano risultati non voluti: da una parte il rafforzamento della concorrenza straniera (se Huawei non può parlare con le aziende USA, si rivolgerà ad altri), dall’altro il consolidamento della stessa Huawei sul mercato internazionale, come del resto dimostrano i numeri – nel mondo, 1 smartphone su 5 è Huawei.
Il WSJ afferma che la richiesta da parte di Qualcomm di revocare le restrizioni è data dalla volontà di questa di fornire processori per gli smartphone compatibili con le reti di nuova generazione. Qualcomm è forte anche dell’accordo da poco stipulato con la stessa Huawei che pone fine ad una disputa sui brevetti: pagando 1,8 miliardi di dollari, infatti, l’azienda cinese “si è messa in regola” per utilizzare legalmente alcune tecnologie Qualcomm finora sfruttate senza detenere le licenze necessarie.
Ora non resta che attendere la reazione dalla Casa Bianca, attualmente impegnata nella definizione di un altro ban di ben altra natura ma che ha sempre a che vedere con la guerra commerciale in atto tra Stati Uniti e Cina: il riferimento va a TikTok, che ha tempo fino a metà settembre per evitare la censura in terra americana. Ad oggi l’unica strada percorribile pare essere quella dell’acquisizione da parte di Microsoft, anche se in queste ultime ore pare si sia aggiunto anche l’interessamento di Twitter.
E intanto Huawei si appresta a immettere sul mercato il suo processore di punta: stiamo parlando del Kirin 1000 – che sarà montato sulla serie Mate 40 – realizzato da TSMC con processo produttivo a 5nm e core Arm Cortex-A77 o A78. Fonti asiatiche riferiscono di un possibile debutto previsto per il 5 settembre in occasione di IFA 2020. L’azienda cinese sarà infatti presente a di Berlino, e potrebbe approfittare della fiera tedesca (quest’anno in versione Special Edition a ranghi ridotti) per mostrare al mondo il suo ultimo processore.
Saranno probabilmente quattro le versioni di Mate 40 che verranno proposte: a quella base e Pro – entrambe viste nei render pubblicati di recente – potrebbero infatti affiancarsi anche le varianti Pro Plus ed RS Porsche Design. Le indicazioni in tal senso, però, scarseggiano, ed è bene prendere queste informazioni con il beneficio del dubbio.
Tornando al Kirin 1000, resta solamente un dubbio: il produttore TSMC ha già annunciato che interromperà le forniture a Huawei da metà settembre. Possibile dunque che gli ordinativi saranno sufficienti per soddisfare la domanda? Secondo il leaker @RODENT950, sì: le unità messe a disposizione di Huawei potrebbero infatti essere 15 milioni.