Il mondo della tecnologia, e quindi per partecipazione quello dei videogiochi, è in costante mutazione ed evoluzione. Agli occhi di molti il futuro è nello streaming e le grandi società stanno da tempo puntano verso questa tecnologia. Sony sta promuovendo PlayStation Now da anni (e ora è arrivato anche in Italia), Microsoft è al lavoro su Project xCloud, mentre il colosso di Mountain View si inserirà a gamba tesa nel mercato unicamente con un servizio streaming, Google Stadia. La casa di Kyoto, invece, sembra che stia “rimanendo indietro” e che Nintendo Switch non sia la console adatta per questa tecnologia. È veramente così? Ha ragionato sulla questione il Fortune, portando alla luce alcuni punti interessanti.
Per quanto in Giappone alcuni giochi siano stati proposti in formato streaming (ad esempio Resident Evil 7 Biohazard), si tratta di un approccio pensato gioco per gioco e non su scala globale. Questo non significa che non ci siano le basi per realizzare servizi di questo tipo. Ne ha parlato Doug Bowser, presidente e COO di Nintendo of America; ecco le sue parole: “Switch è già di base un prodotto adatto allo streaming. È un device con il quale puoi giocare ovunque, in qualsiasi momento, con chiunque.”
Al coro si aggiunge inoltre la voce di un noto analista di NPD Group, Mat Piscatella. “Storicamente la società fa modifiche, miglioramenti e abbassa il costo. Quello che stanno facendo adesso [con Nintendo Switch Lite] è solo un’estensione di quello che hanno sempre fatto. Nintendo è conservativa con le nuove tecnologia per propria natura. Vogliono aspettare che qualcosa diventi comune, poco costoso, facile da usare e che sia ben compreso dai clienti, prima di buttarsi nella mischia.”
Bowser stesso, durante l’E3 2019, aveva affermato che la società sta guardando allo streaming per comprenderlo. Per ora non ci sono quindi le basi per vedere una tecnologia di questo tipo in tempi brevi in casa Nintendo. La società di Kyoto, però, è sempre pronta a entrare in un nuovo mercato, ricordiamolo.