La giornata del 21 ottobre, segna un’importante ricorrenza per Nintendo: in questo giorno infatti, nell’ormai lontano e remoto 1998 in Giappone venne rilasciato il Game Boy Color, successore del già solido Game Boy, uscito quasi un decennio prima. Rispetto alla sua console antenata uscita nel 1989, il Game Boy, le differenze erano assolutamente evidenti, partendo da uno schermo finalmente a colori (come suggeriva d’altronde il nome), dando finalmente una ventata alla console portatile dell’azienda di Kyoto, oltre alla retrocompatibilità.
Il successo all’epoca fu assolutamente strabiliante: tra Game Boy e Game Boy Color parliamo infatti di ben 118.69 milioni di unita vendute, con addirittura 501.11 milioni di giochi venduti nel frattempo, salendo così in cima ai dati di vendita di tutte le generazioni di console e mantenendo inalterato il record anche di fronte ad altri futuri colossi videoludici, come PlayStation e Nintendo Wii. Le uniche console in grado di spodestare le vendite del Game Boy sono state infatti PlayStation 2, con lo strabiliante dato di 157 milioni di unità vendute, e Nintendo DS, “ferma” a 154 milioni.
Tra i titoli per Game Boy di maggior spicco ricordiamo soprattutto Tetris DX, Wario Land II e Pocket Bomberman, che rappresentarono tra le altre cose la lineup di lancio della console. La retrocompatibilità del Game Boy Color, inoltre, era un aspetto assolutamente non secondario, dal momento che permetteva di giocare i titoli del Game Boy con una nuova e sfavillante palette a colori, come ad esempio Pokémon Rosso / Blu e Super Mario Land.
Il ciclo di vita del Game Boy Color cessò nel 2003, chiaramente con l’avvento del Game Boy Advance (e del modello retroilluminato SP in un secondo momento), spingendo ancor di più Nintendo nella vetta del mercato portatile di quel tempo, anche grazie all’uscita di Pokémon Oro / Argento.