Con ogni probabilità sarà il prossimo E3 (che vi ricordiamo si terrà dal 12 al 15 giugno prossimi, esclusivamente in forma digitale) il momento nel quale, finalmente, capiremo quale sarà la strategia di Microsoft riguardo le IP in possesso di Bethesda. Nemmeno dopo la finalizzazione della colossale acquisizione, costata alla compagnia di Redmond 7 miliardi e mezzo di dollari, sono arrivate parole ufficiali al riguardo. Tra intricati giri di parole e vaghezze varie Phil Spencer, il capo della divisione Xbox, se l’è sempre cavata, ma tra qualche giorno non sarà più il momento di temporeggiare; sarà, invece, quello per mostrare ai giocatori la potenza di fuoco della quale Xbox Game Studios si è dotata negli anni, con Bethesda come ultima, fenomenale aggiunta.
In prim’ordine ci si aspetta la conferma dell’esclusività su Xbox dei titoli Bethesda. È sempre stata nell’aria, nelle ultime settimane si sono intensificati in maniera sensibile i rumour al riguardo, soprattutto in relazione all’ancora misterioso Starfield, e dovrebbe arrivare proprio dal gioco di ruolo sci-fi il via libera a quella che si prospetta come una turbinante sequela di annunci. Un conto è immaginarlo, che il già citato gioco, The Elder Scrolls VI, Wolfenstein e altri ancora avranno una sola casa, un conto è sentirselo dire con tutti i crismi dal palco più prestigioso dell’anno. Anche con un pizzico di cattiveria agonistica, magari, perché sarebbe anche ora che Microsoft iniziasse a comunicare con un maggiore efficacia i propri punti di forza.
Tutto quanto trapelato nei giorni scorsi lascia immaginare che la maggior parte dell’attenzione sarà riservata proprio a Starfield. Non sappiamo se effettivamente uscirà nel corso dell’anno, o se la sua pubblicazione avverrà solo nel 2022, e sinceramente non ci interessa gettarci in questo gioco di previsioni nel quale tutti sembrano fare a gara su chi abbia la fonte più affidabile. Ci interessa la sostanza, invece, vogliamo finalmente vederlo questo promettente gioco di ruolo fantascientifico, e riguardo il toccarlo ce ne faremo una ragione.
Cos’abbiamo, oggi, del gioco? Nulla, giusto una manciata di screenshot che non sappiamo nemmeno se siano effettivamente veri. E allora con la fantasia possiamo un po’ fantasticare, soprattutto riguardo la natura della sua essenza sci-fi: à la Mass Effect, con galassie interconnesse, razze aliene e, in generale, un generoso immaginario strutturato finemente, o meno appariscente, vagamente ispirata a Odissea nello spazio, come forse suggerisce l’unico contenuto ufficiale che abbiamo, ovvero un teaser di tre anni fa?
Indipendentemente da quella che sarà la visione dietro Starfield, scommetteremmo un centesimo sul suo ruolo di assoluta primazia nella line-up che verrà presentata alla fiera losangelina, perché delle altre due IP di peso di Bethesda Game Studios una potrebbe essere mostrata in formato ridotto, un’altra mancare del tutto l’appuntamento. Stiamo parlando, chiaramente, di The Elder Scrolls VI e di Fallout.
Del primo, come di Starfield, abbiamo visto giusto un evocativo teaser, e sappiamo solo che arriverà dopo l’RPG sci-fi. Quanto dopo, ce l’ha già detto Todd Howard il capo del team: “anni”. Riteniamoci fortunati se arriverà un teaser, quindi, mentre di Fallout probabilmente non ci sarà nemmeno l’ombra. Con i titoli già citati in sviluppo, forse al massimo si sta pensando a un nuovo capitolo della serie, ma il mezzo flop di Fallout 76 di certo avrà portato il team di sviluppo a fare considerazioni di una certa portata riguardo il futuro del franchise, che forse andrebbe in qualche modo rivisto o reimmaginato.
A rendere più varia e ricca la line-up dell’E3 dovrebbero esserci gli altri team compresi nell’acquisizione, ovvero Arkane Studios, id Software, Machine Games e Tango Gameworks. Quest’ultima è la compagnia che sembrerebbe avere le maggiori difficoltà: il suo attuale progetto, Ghostwire Tokyo, dal 2019 non si è più mostrato e per strada ha perso la sua direttrice creativa, Ikumi Nakamura. Forse lo rivedremo alla fiera, forse, addirittura, mai più (speriamo di no).
Molti, da Arkane, vorrebbero il terzo capitolo di Dishonored o un nuovo Prey, ma visto il talento e la creatività del team quasi ci sentiremmo di scommettere direttamente su di una nuova IP. MachineGames finora era stata sempre responsabile della serie Wolfenstein, ma il fatto che sia al lavoro sul videogioco dedicato a Indiana Jones potrebbe cambiare le carte in tavola: una staffetta con id Software non sarebbe un’ipotesi peregrina, un eventuale DOOM III permettendo, chiaramente. Riguardo il titolo dedicato all’amatissimo archeologo interpretato da Harrison Ford non tratterremmo il respiro in attesa del suo svelamento: non conosciamo lo stato dei lavori e viste le tempistiche dell’annuncio (ne è stata comunicata l’esistenza a inizio anno) è possibile che siano ancora nelle primissime fasi.